In lotta
Eccomi qui, la faccia contro la terra umida. È notte e lotto contro un altro uomo, il ring, l’arena di questo muto spettacolo è un cerchio di uomini immobili a circoscrivere un mondo illuminato da un fuoco poco distante.
Mi lascio braccare e fermare, cerco di tornare in me, prendo tutto da quel silenzio prima che l’arbitro inizi il suo conteggio. Il cuore lentamente ritorna al suo ritmo abituale mi dona l’immagine di questi ultimi giorni.
Il suo corpo disteso senza vita con la sua solita espressione austera, una discreta folla scivola intorno si ferma ora da mia madre ora forma un capannello intorno ai miei amici di sempre.
Immobili, anche la notte lo vegliano, silenziose figure che gli si stringono intorno nell’estremo saluto, il suo volto ora pare disteso sembra ora aver preso congedo da questo mondo.
Ripreso fiato mi scrollo di dosso il mio “avversario”, ricordo ancora le sue prese, i suoi insegnamenti da bambino la lotta come gioco in realtà era la voglia di stringersi forte. Con rinnovato vigore sferro il mio assalto, lo cerco, lo afferro e la realtà si confonde nei ricordi di quelle lotte tra padre e figlio, lo vorrei stringere così forte per non lasciarlo andare via, con una fortunata manovra siamo a terra entrambi, lo tengo sotto in tutti i modi cerca di liberarsi dalla presa.
Il silenzio è rotto dal conteggio, UNO la voce forte si perde tra gli alberi dei monti.
Sento il contendente rallentare i suoi movimenti, per un attimo ancora immagini riaffiorano libere: il feretro sfilare tra i banchi della chiesa tra le camice nere, un sacerdote ripetere antichi gesti.
Sento l’immobilità assoluta sotto di me, DUE. È il preludio all’azione.
Il silenzio è rotto, quelle figure che fino ad ora mi sono sembrate muti spettatori nella vita di mio padre prendono voce è l’orazione funebre solo poche parole ritornano come il ritornello di una canzone, ritmato dal battito del mio cuore: Fedeltà e Onore.
Questo è il momento di tenere: TRE!
Ed ora tutte le parole, tutte le parole spese in una vita si legano in un unico grido: Presente!
Il Reazionario