Contro l'eroticamente corretto
Non ci resta allora che metterci in cammino, uomini e donne, cominciando da quello che è sempre stato l’inizio di ogni fondazione e di ogni distruzione: l’accensione di un fuoco.
Adriano Scianca
Sono queste le ultime righe con cui Adriano Scianca conclude l’interessantissimo saggio “Contro l’eroticamente corretto – uomini e donne, padri e madri nell’epoca del gender”. E’ esplicito il riferimento a Julius Evola nel descrivere ed indicare l’unica via che l’uomo ha per potersi sollevare dalla decadenza moderna e dalla strategia messa in atto al fine di uccidere la virilità in nome di una malintesa uguaglianza.
L’uomo deve concepire la famiglia nel senso più tradizionale del termine. La famiglia è, e deve essere concepita come un istituzione eroica senza derive biologico-scientifiche e/o romantico-moraliste. Essa è una unità organica, il cui vettore più veloce è il sangue trasportatore di geni (genius) e virtù (virtus).
Essa si compone di un insieme di individui uniti sotto la guida di un capo (pater), degno e virile, che naturalmente emerge a tale ruolo. Egli è il sacerdote della sua gens, custode delle memorie degli antenati, nonché del fuoco sacro. Egli è colui che deve preservare la stirpe, considerata non soltanto nel suo aspetto corporeo e biologico, ma altresì nel suo aspetto “metafisico” e invisibile, che persiste ai concetti terreni di tempo e spazio.
Non ci sono dubbi sul fatto che, anche il modello di famiglia espresso e portato avanti dall’odierna morale cristiana è non risolutivo e del tutto condannabile. Per di più, ad esso va attribuita la nascita e l’ascesa di alcuni dei mali moderni. Ciò perché, in questo caso la famiglia, ma il discorso può essere esteso alla maggior parte degli usi e costumi della religione cristiana, ha mantenuto le forme delle Idee e dei Riti della Tradizione, alienando quel che di significativo avevano le forme stesse, ovvero i contenuti, e l’ha trasformate in usanze.
La devozione della Donna per la famiglia Tradizionale che tutto dà e nulla chiede è espressione di un eroismo sostanziale, mistico e ascetico e non frutto di un sentimento e di una passione. Nella deriva del mondo moderno la donna, dapprima annientata in tutto e per tutto ha visto la sua “rivalsa” e la sua involuzione nella seconda metà del XX Secolo con il movimento femminista. Quest’ultimo aveva come unico scopo, non la parità dei diritti tanto acclamata, ma quella di dichiarare guerra all’Uomo eterosessuale Occidentale.
È proprio dal XX Secolo che in Occidente è nata una guerra portata avanti da gender, femministe e omosessuali contro il maschio che non deve essere più visto come padre, come combattente, come guida e come Uomo; e contro la donna, non più materna e femminile che è soggiogata da un emotivismo caotico deteriorante e malato. L’arma utilizzata per combattere ciò è il politically correct.
Nessuno può permettersi di esprimere idee discordanti in merito alla maggior parte dei temi sociali dei nostri tempi se non vuole esser tacciato di maschilismo, misoginia, xenofobia, omofobia, razzismo e fascismo. L’obbiettivo è quello di eliminare qualsiasi idea differente in nome dell’uguaglianza. Un uomo è etichettato come fascista se virile, maschilista se afferma l’esistenza di attitudini naturali diverse tra uomo e donna, xenofobo se ama la sua stirpe, la sua cultura e la sua identità, omofobo se afferma di riconoscere la biologica differenza tra uomo e donna.
Secondo la teoria moderna, si è tutti figli della Grande Madre, che abbraccia e assorbe tutti indistintamente, senza lasciare forme e distinzioni. Una grande madre che stravolge, quindi involve e alla fine distrugge.
Questa filosofia la si applica ovunque, nella Società, nella politica, nella finanza e nella scienza. L’unico e medesimo scopo è sempre l’autoannullamento dell’essere umano.
Il Reazionario